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IL GATTO, Di tutto sui gatti!

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NeLLy85
icon11  view post Posted on 23/2/2009, 19:42




IL GATTO



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Il gatto domestico (Felis silvestris catus) è un mammifero carnivoro di piccola taglia della famiglia dei felidi (genere Felis). Tradizionalmente l'antico Egitto e Mesopotamia viene indicato come luogo di origine, dove era considerato un animale sacro e, in alcuni casi, mummificato e messo nei sarcofagi delle famiglie più ricche. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Science[1], ha evidenziato, attraverso studi genetici, che tale luogo andrebbe individuato nel Medio Oriente; precisamente nella mezzaluna fertile. Tutto ciò in coincidenza con lo sviluppo delle prime forme di agricoltura. Fu l'uomo, si presume nello studio, a favorire la diffusione del felino portandolo con lui nelle migrazioni. Si può trovare allo stato selvatico (ne esistono ancora diverse specie), ma prevalentemente vive nell'ambito domestico e spesso ha ruolo di animale da affezione. La sua temperatura corporea oscilla fra i 38° e i 38,5 °C; la frequenza respiratoria normale è di 10/20 respiri al minuto e quella cardiaca di 110/140 battiti al minuto. Il suo corpo è agile, flessibile e massiccio, tale da consentirgli di camminare in modo silenziosissimo e di spiccare grandi salti; le sue unghie retrattili (più precisamente protrattili, dato che nella condizione ordinaria di riposo si trovano nascoste e sono estratte solo all'occorrenza) gli permettono di arrampicarsi con grande agilità.



RAZZE FELINE




ABISSINO
AMERICAN SHORTHAIR
AMERICAN WIREHAIR
ANGORA TURCO
ASHERA
BENGALA
BLU DI RUSSIA
BRITISH SHORTHAIR
CERTOSINO
CORNISH REX
DEVON REX
ESOTICO
EXOTIC SHORTHAIR
GATTO AMERICAN CURL
GATTO KORAT
GATTO PETERBALD
GATTO SACRO DI BIRMANIA
GATTO THAI
GATTO DELLE FORESTE NORVEGESI
GATTO EUROPEO
GATTO SIBERIANO
HIMALAYANO
MAINE COON
MAU EGIZANO
PERSIANO
RAGDOLL
SIAMESE
SPHYNX
TURCO VAN



IL SAPERE DELLA RAZZA




NORME TECNICHE DEL LIBRO GENEALOGICO DEL GATTO DI RAZZA

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LA SCELTA DEL GATTO




Nasce l’idea di possedere un gatto, con il pensiero di trascorrere del tempo con lui e giocarci, questo ci porta a trovare la guida giusta, una guida che ci fornisca informazioni sulle razze più diffuse e ci consigli un allevatore giusto in cui poter acquistare il gattino dei nostri sogni. Così durante la scelta del primo gattino, prendiamo in considerazione questi importanti elementi che ci porteranno alla scelta giusta del gatto da allevare. Non dobbiamo dimenticare che i gatti sono in grado di badare a se stessi, ma hanno bisogno anche della nostra attenzione, e dunque giornalmente è necessario dedicargli un po’ del nostro tempo, attraverso la nutrizione, la cura e l’affetto. Ricordiamo che se si è in dubbio nel prendere un gatto per quelle persone che soffrono di depressione o sono sole, come gli anziani e i malati, chiariamo che la loro presenza non può che fare del bene soprattutto a livello psicologico. Una delle scelte importanti è la scelta del colore, infatti ci sono persone che lo preferiscono nero, bianco, tigrato, maculato ecc. queste scelte di colore dipendono da ricordi associati al passato, alla presenza di gatti avuti o desiderati. Ancora ricordiamo che si sceglie un gatto anche in riferimento al sesso, ma da quando è possibile potere sterilizzare il gatto questa esigenza è divenuta meno importante. Un’ulteriore elemento da non sottovalutare è il carattere del gatto. C’è chi preferisce un gatto tranquillo e socievole, chi nervoso o estroverso, chi timido ed estroverso. E che spesso il carattere del gatto è associato a quello de proprietario. Tra i proprietari ideali di gatti ricordiamo che una maggioranza di questi animali domestici vive in quelle case che possiedono un giardino, seguono in minoranza quei proprietari di gatti che vivono solo in appartamento. Quando si decide la scelta del gatto, e lo si ha davanti ai propri occhi, effettuiamo questo controllo fondamentale per valutare lo stato generale di salute del gatto: il gatto deve essere vivace e pronto, avere il pelo pulito e abbastanza morbido, gli occhi devono essere bene aperti e limpidi, non devono lacrimare, con congiuntivite, non arrossati, le orecchie devono essere pulite, senza nessuna incrostazione, l’addome non deve presentare rigonfiamenti, la cute non deve presentare ferite, zone prive di pelo, arrossate o con presenza di parassiti. Così il gatto passato all’esame di questi elementi, e fatta la scelta di prendere con noi un gatto di razza o raccolto per strada, viene condotto in casa; (in questo caso si consiglia di condurre urgentemente il gatto dal veterinario il quale potrà valutare lo stato di salute, e accorgersi di malattie che noi non siamo inizialmente in grado di valutare). Il gatto va inserito inizialmente in casa in una sola stanza dove si troveranno le ciotole, la lettiera e una cuccia calda e comoda. Successivamente dopo qualche giorno si condurrà all’esplorazione dell’intera abitazione, compreso il giardino se si possiede.

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L'EDUCAZIONE DEL GATTO




Quando portate a casa un gattino è ovvio che non conosca le regole di casa. Dovrete insegnargliele voi. Alcuni gatti sono più recettivi agli insegnamenti , altri persisteranno nelle loro cattive abitudini.

Molte persone non vogliono che il gatto salga sulla cucina o sulla tavola, o che dorma sul letto, mentre altre non si creano nessun problema.
Riducete al minimo le punizioni e pensate bene a quello che fate. Sculacciare il vostro gatto, o picchiarlo, lo renderà nervoso e avrà come unica conseguenza che vi eviterà. Potete dirgli un "NO" in modo seccato, anche se ci sono buone probabilità che il gatto eviterà di ripetere l'azione sbagliata solo in vostra presenza.

I gattini sono creature giocherellone e sebbene gli potreste concedere certe licenze, non dovreste mai permettergli di arrampicarsi sui vostri pantaloni o aggredirvi. Insegnategli a non giocare rudemente, facendogli capire che non accettate tale comportamento.

Quasi tutti i gatti si abitueranno rapidamente alle abitudini casalinghe senza il vostro intervento. Appena porterete il gattino in casa mostrategli dov'è la lettiera. Iniziate usando lo stesso tipo di sabbietta usata dall'allevatore in modo che gli risulti familiare. Saprà da solo cosa fare e voi non avrete problemi.
E' sorprendente come i gatti apprendano subito questo comportamento. Si tratta infatti di animali molto puliti che tendono a ricoprire accuratamente le tracce della loro presenza. In natura, sono soliti defecare e urinare in luoghi tranquilli, non usati a tale scopo da altri gatti e dotati di un fondo morbido, a base di terriccio o di sabbia. In casa dovremmo provare a ricreare questo ambiente. La lettiera, quindi, deve essere sistemata in un angolo appartato e riempita con uno strato abbastanza spesso di materiale assorbente. Al gatto, infatti, piace affondare le zampe per scavare e poi ricoprire la fossa. Se sono presenti più gatti è preferibile che ognuno abbia la sua cassettina.

Affilare le unghie è per i gatti un comportamento naturale e sano. Li aiuta a rimuovere gli strati vecchi dei loro artigli e a svilupparne di nuovi, più resistenti. Inoltre, "farsi le unghie" sul tronco di un albero, come succede in natura, è un modo di far palestra, facendo lavorare i muscoli delle zampe e quelli posizionati ai lati della colonna vertebrale. Infine, al pari dell’urina che viene "schizzata" per marcare un determinato territorio, le ghiandole dei cuscinetti delle zampe emettono secrezioni che servono al medesimo scopo. Capita così che mobili, divani, tappeti e tende siano presi di mira dai nostri amici a 4 zampe che oltre a divertirsi, sfogano, in tal modo, un bisogno naturale. Le punizioni sono poco efficaci, visto che è l’istinto a guidarli e non la volontà di farci un dispetto. La soluzione invece può venire dal cosiddetto "tiragraffi", acquistabile in un qualunque negozio di prodotti per animali o reperibile in natura nelle vesti di un pezzo di corteccia o di legno, (preferibilmente legno di ulivo, che sembra essere quello preferito dai nostri beniamini). E’ opportuno, inoltre, posizionarlo in maniera che il gatto ne sia attratto, considerando che Micio predilige gli oggetti sporgenti e verticali fatti di stoffa (si pensi agli angoli di divani e poltrone).

A differenza del cane, il gatto non si volta sempre quando viene chiamato per nome, né si effonde in manifestazioni di benevolenza se in quel momento non gli va. Si potrebbe dire che il Micio assume un atteggiamento di superiorità nei confronti del nostro orgoglio e del nostro vano piacere di essere obbediti. Non è meno intelligente del cane, ma, semplicemente, refrattario per indole alla sottomissione. Tuttavia, gli si possono insegnare determinati comportamenti e associare poi questi ad un comando. A tale scopo, il cibo è la più efficace merce di scambio.



ALIMENTAZIONE




Per nutrire in modo adeguato il nostro gatto è necessario garantirgli giornalmente tutti i suoi bisogni alimentari e il giusto equilibrio tra valore nutrizionale, comodità ed estetica.

Il gatto è un carnivoro che in natura si nutrirebbe di roditore o altre piccole prede, come fa il suo cugino selvatico, ma non disdegna cereali, frutta e verdura. Tollera perfettamente diete ricche di proteine animali e grassi, mentre digerisce con difficoltà l'amido (pasta, riso...), a meno che non venga somministrato in piccole quantità e ben cotto. Il metabolismo del gatto è tale che permette la trasformazione delle proteine in energia e glucosio (zucchero semplice), a differenza di altre specie che invece hanno bisogno di introdurre grassi e zuccheri con la dieta.

Alcuni principi ezzenziali nel suo regime alimentare sono la taurina e l'arginina (aminoacidi contenuti in molte proteine animali, meno in quelle vegetali), l'acido arachidonico (acido grasso contenuto principalmente nei grassi animali), la vitamina B6 e la niacina (presenti nei tessuti di origine animale). La carenza di uno o più dei suddetti elementi nella dieta, provoca gravi danni alla salute; un alimentazione equilibrata e completa rappresenta quindi un importante fattore di prevenzione nei riguardi di varie malattie.

Un gatto durante i periodi di crescita, gravidanza e lattazione (nella madre il fabbisogno cresce del 20-25% rispetto al normale), richiede un maggior apporto nutritivo di un soggetto adulto che svolge una normale attività. Il fabbisogno alimentare di un gatto libero rispetto a uno che vive solo in appartamento è superiore del 10%, o anche del 20% se è esposto al freddo; esso ssi riduce invece se il gatto è anziano, pigro oppure castrato

Svezzamento

Si può iniziare ad alimentare i piccoli con cibo diverso dal latte materno verso le tre settimane di età, usando all'inizio del latte commerciale per i gattini somministrato con un cucchiaino. Dopo pochi giorni si addizzionerà a questo del cibo solido secco o umido per gattini in crescita, oppure un prodotto omogeneizzato a base di pesce o carne (una corretta miscela sarà formata da una parte di cibo secco più 3 parti di latte o acqua oppure da due parti di cibo in scatola più una parte di latte o acqua.)

Si porrà il cibo prevalentemente riscaldato in una ciotola poco profonda e si incoraggeranno i piccoli spalmandone un poco sulle loro labbra, oppure intingendovi un dito che poi si metterà loro in bocca. Appena i micetti avranno imparato a mangiare da soli si toglierà gradatamente l'acqua o il latte dalla miscela.
Lo svezzamento si completerà intorno alle 6-8 settimane, ma è comunque consigliabile continuare la somministrazione di cibo per gattini fino a 9 mesi di età; il cibo per adulti presenta infatti una formulazione diversa, soprattutto rispetto al contenuto proteico e di calcio e fosforo.

La dieta del gatto adulto

Per alimentare un gatto adulto, si può scegliere di usare del cibo casalingo o del mangime di produzione industriale. L'ideale sarebbe abituare l'animale ad assumere entrambi, ma la cosa non è facile in quanto spesso i gatti hanno l'abitudine di nutrirsi con un solo tipo di cibo in scatola o un solo tipo di carne (polmone, fegato, prosciutto...) o di pesce. Questa "dipendenza" rappresenta quindi un errore dietetico gravissimo da parte del proprietario ed è in contrasto con il principio di buona alimentazione, secondo il quale qualsiasi singolo alimento costituito da un solo ingrediente non dovrebbe raprresentare più di un quarto della dieta totale.

Altro errore spesso commesso da chi possiede un gatto è l'aggiunta di integratori vitaminici e minerali: le intossicazione da vitamina D e A, a causa delle integrazione superflue, sono più diffuse della loro carenza e possono portare a squilibri nel metabolismo minerale nel suo complesso. Perciò se il gatto è in buona salute e viene nutrito con una dieta equilibrata e soprattutto varia, non necessita di alcuna integrazione minerale o vitaminica.



LA RIPRODUZIONE






ACCOPPIAMENTO
Come per gli esseri umani, l'età in cui un gatto raggiunge la maturità sessuale è detta pubertà.
Per la maggior parte dei gatti la pubertà si colloca tra i sette e i dodici mesi. E' vivamente sconsigliabile lasciar accoppiare le gatte che raggiungono precocemente la pubertà, perché, essendo ancora in fase di sviluppo, potrebbero insorgere problemi durante il parto, ed in ogni caso esse si troverebbero in difficoltà nel nutrire ed allevare i cuccioli.
Nelle femmine l'attività sessuale è soggetta cicli, chiamati "cicli d'estro" o "calori". Questi cicli sono regolati da variazioni del corpo, come il rilascio di ormoni (estrogeno e progesterone), ma anche da fattori ambientali, come la temperatura e soprattutto dal numero di ore di luce.
Nella gatta la stagione riproduttiva va dal tardo inverno all'autunno, ma nelle gatte che vivono in casa la luce artificiale e, in misura minore il riscaldamento, possono prolungare tale periodo anche nel corso dell'inverno.
Nel corso dell'anno una gatta è soggetta a due o tre cicli d'estro. Dapprima la gatta si fa più affettuosa, ma sembra inquieta. Cammina avanti e indietro, si rotola sul pavimento, si sfrega contro i mobili. Entrando nello stadio d'estro questi comportamenti si fanno più evidenti ed intensi e vengono di solito accompagnati da versi caratteristici, detti "richiami". In questo stato quando viene accarezzata la gatta assume la posa tipica dell'accoppiamento: abbassa la parte anteriore del corpo, alza la parte posteriore, spostando la coda di lato e si muove sulle zampe posteriori.
Spesso marca il territorio e, se viene rinchiusa, cerca in tutti i modi di scappare. I maschi vengono attirati non solo da questi comportamenti e dai richiami, ma anche dall'odore e si affollano intorno alla gatta o alla sua abitazione.
Il gatto maschio non è soggetto ad estri, può accoppiarsi durante tutto l'anno e il suo comportamento è condizionato dalla presenza di femmine in calore. Quando per le femmine arriva la stagione riproduttiva, i gatti maschi partono alla loro ricerca. Si allontanano da casa per diversi chilometri e possono star via per periodi di tempo molto lunghi, correndo molti rischi.
Quando non finiscono sotto una macchina, li vediamo spesso riapparire feriti da morsi e graffi per le lotte sostenute, magri e patiti ed è purtroppo frequente il contagio con gravi malattie come Leucosi Felina (Fe.I.V.) e Immunodeficienza Virale Felina (F.I.V.).
Nella gatta l'ovulazione avviene da ventiquattro a trentasei ore dopo l'accoppiamento: in questo modo quando l'ovulo viene rilasciato è garantita la presenza di sperma, e la fecondazione è molto più probabile.
Uno o due giorni dopo la fecondazione i segni dell'estro scompaiono, altrimenti l'accoppiamento può durare per una decina di giorni, ma il calore si ripresenterà nuovamente entro breve tempo e questo ciclo si ripeterà continuamente fino a che la gatta diventa gravida. Tuttavia, impedire la fecondazione non solo è logorante per il padrone, ma è anche pericoloso per l'animale, in quanto a lungo andare il bombardamento ormonale provocherà l'insorgenza di tumori nella gatta.



LA GRAVIDANZA E IL PARTO

La gravidanza dura in media nove settimane: tre settimane circa dopo la fecondazione, i capezzoli assumono un colore rosato; dopo quattro o cinque settimane è già possibile individuare i feti tastando delicatamente l'addome della gatta (però bisogna fare molta attenzione a non danneggiare i feti, che possono facilmente subire dei danni).
Alla sesta settimana il gonfiore è già evidente, ma alla palpazione i feti sono meno individuabili singolarmente; dopo la settima settimana si possono sentire i movimenti dei gattini ed a volte è possibile distinguere la loro testolina. Il numero dei gattini può andare da 1 a 9, ma in media sono 4 o 5. Mamma gatta diventa inquieta e comincia a cercare il più posto adatto per fare il nido.
Nell'ultima settimana i capezzoli si fanno prominenti e a volte si possono notare piccole perdite bianche. Tra le dodici e le ventiquattro ore prima del parto la gatta entra nella prima fase di doglie e diventa molto agitata: sistema e risistema il nido e va spesso nella lettiera, ma senza risultati. La presenza di latte nei capezzoli indica che il parto è vicino. Alla fine di questa fase il respiro della gatta si fa più veloce: a volte la micia fa le fusa, a volte si lamenta. La seconda fase inizia con forti contrazioni addominali e sforzi sempre più frequenti, fino ad uno ogni trenta secondi. In alcuni casi la gatta geme, si agita e si lecca la vulva: spesso la vicinanza, le parole e le carezze del suo umano tranquillizzano la gatta.
Finalmente il primo gattino, con il suo sacco amniotico, scende dal canale del parto e appare sulla vulva: se durante la discesa, il sacco si è rotto, un liquido chiaro precede la comparsa della sua testolina. Se il sacco è intatto, può essere la mamma stessa a romperlo leccandolo mentre sta uscendo. In mezz'ora, o anche meno, il primo gattino viene espulso: la madre lo lecca (rompendo il sacco amniotico se è ancora presente) stimolandone così la respirazione e il movimento, poi morde il cordone ombelicale rompendolo.
Dopo cinque minuti o un quarto d'ora viene espulsa anche la placenta, che la madre si preoccupa di magiare subito. Questa è la terza fase delle doglie. Gli altri gattini seguono il primo: ci possono impiegare un'ora, tre ore, sei ore. A volte vi è un'interruzione del parto che dura ventiquattro ore. Per ogni gattino si ripetono le medesime operazioni. Durante il parto, la gatta è distesa su un fianco, ma se c'e' bisogno di sforzi più intensi può anche stare in piedi.
In pochi casi alcune gatte presentano segni d'estro tra la sesta e la settima settimana di gravidanza: ciò è dovuto ad un'insufficiente produzione di progesterone da parte delle ovaie ed è possibile lo sviluppo ed il rilascio di nuove uova. Se queste gatte si accoppiano possono essere nuovamente fecondate: di conseguenza nell'utero saranno presenti feti di età diverse. I gattini verranno partoriti tutti assieme e quelli prematuri raramente sopravvivranno, ma a volte, può accadere che avvengano due parti normali.


LA MATERNITA'

Dopo il parto, la gatta impiega un'ora o due a lavare accuratamente se stessa e i neonati, quindi inizia ad allattarli, anche se alcune gatte permettono già al primogenito di cominciare a succhiare il latte. Il latte prodotto dalla madre nelle prime quarantotto ore si chiama colostro e contiene quegli anticorpi materni che forniscono una temporanea immunità contro le infezioni: in questo periodo raramente le gatte lasciano i loro piccoli.
Muovendo le zampine avanti e indietro intorno al capezzolo i gattini stimolano la produzione di latte e devono essere allattati in media ogni due ore. Ogni giorno crescono di circa 10-15 grammi, ovvero 80-100 grammi alla settimana. Dopo due o tre giorni i gattini tendono a ritornare allo stesso capezzolo e i gattini che si sono assicurati i capezzoli posteriori, più ricchi di latte, crescono più in fretta e di solito sono i più forti.
Per le prime tre settimane la gatta lecca e liscia i gattini e leccandoli sulla pancia e sotto la coda li stimola a fare i loro bisogni. Se la gatta non è soddisfatta del nido, se è disturbata o si sente in pericolo, provvede a spostare tutti i mici in un luogo più sicuro e tranquillo, dal suo punto di vista, prendendoli con la bocca per la collottola. Tre o quattro settimane dopo lo svezzamento, il calore si ripresenta.


LA STERILIZZAZIONE




Con la sterilizzazione vengono eliminati comportamenti indesiderati legati al calore (miagolare incessante, urinare in giro per casa...) a patto che l'intervento venga eseguito all'età giusta, in caso si attenda troppo si rischia che tali comportamenti permangono. Dopo la sterilizzazione il gatto si allontana meno da casa, riducendo così il pericolo di contrarre alcune pericolose malattie. La sterilizzazione precoce nella gatta riduce lo sviluppo dei tumori mammari e dell'utero, e di altre malattie legate al malfunzionamento delle ovaie, inoltre si evitano sofferenze al gatto e alla gatta, che desidera accoppiarsi ma non può perché gli viene impedito.

Il momento migliore per sterilizzare la gatta è quando si presenta il primo calore, ma questo non è indispensabile, di recente si è scoperto che più precocemente si effettua l'intervento, che però non deve essere eseguito prima dei 6 mesi di età, e più diminuiscono i rischi di future malattie dell'apparato riproduttore. Nei gatti maschi, la castrazione viene consigliata dagli 8 mesi di età.

Il gatto deve restare a digiuno a partire da 8 -10 ore prima dell'intervento, toglietegli anche la ciotola dell'acqua 2-3 ore prima. L'operazione verrà fatta in anestesia totale. Quando verrà dimesso potrebbe essere già sveglio o ancora barcollante per via dell'anestesia. Tenetelo in un posto tranquillo, non fatelo saltare per evitare il rischio che si aprano i punti e tenetelo a digiuno fino al giorno successivo all'intervento. Il veterinario prescriverà un antibiotico e vi consiglierà come disinfettare la ferita. E' importante che il gatto non lecchi la ferita, poiché con la sua lingua ruvida ritarderebbe la chiusura della ferita e con la saliva la infetterebbe, quindi è meglio mettergli un collare elisabettiano. Questi sono consigli generali, in ogni caso sarà il vostro veterinario a dirvi come dovete comportarvi prima e dopo l'intervento. Se il gatto è in perfette condizioni di salute e non è allergico all'anestesia non corre nessun pericolo nell'effettuare l'operazione.

L' INTERVENTO

Nella gatta verrà praticata un incisione di pochi centimetri sulla pancia, verranno trovate le ovaie (oppure utero e ovaie), si chiuderanno i vasi sanguigni che le irrorano per evitare emorragie, e si esporteranno le ovaie. L'intervento dura circa dai 14 ai 40 minuti e il taglio praticato verrà chiuso con alcuni punti di filo o con "graffette metalliche", che verranno levati dopo 8-10 giorni.

Le tecniche più utilizzate sono tre:

OVARIECTOMIA: si esportano solo le ovaie , in questo modo la gatta non andrà più in calore.

OVARIOISTERECTOMIA: si esportano sia le ovaie sia l'utero. E' un intervento più complesso e sarà il veterinario a decidere se adottare questa tecnica.

SALPINGECTOMIA o LEGATURA DELLE TUBE : vengono esportati i condotti che portano gli ovuli dalle ovaie all'utero, in questo modo la gatta continuerà ad andare in calore ma non potrà rimanere incinta.

Nel gatto viene incisa la pelle che contiene i testicoli (scroto) e anche in questo caso vengono chiusi i vasi che portano nella zona il sangue, poi vengono esportati i testicoli. Molti veterinari non applicano nessun punto poiché la ferita è così piccola che si chiude da sola il giorno dopo.

Nei maschi gli interventi possono essere di 2 tipi:

ORCHIECTOMIA: esportazione dei testicoli. In questo caso il gatto non manifesterà più il comportamento sessuale.

VASECTOMIA: chiusura dei condotti che permettono agli spermatozoi di uscire dai testicoli. In questo caso il gatto rimane sterile ma conserva l'istinto di accoppiarsi.

L'USO DEI FARMACI

E' anche possibile eliminare il comportamento indesiderato delle gatte che vanno in calore facendo ricorso ai farmaci progestinici. Questi farmaci però, se usati per lungo tempo, possono avere gravi effetti collaterali, aumentando i rischi di malattie all'utero e di patologie come il diabete e tumori mammari. Quindi questa tecnica ha senso solo se vorrete farla riprodurre in futuro.


LA MORFOLOGIA DEL GATTO




Oggi esistono nel mondo intorno ai 500 milioni di esemplari di gatti domenistici, il cuo principale compito è quello di tenere sotto controllo il proliferare di roditori e di far compagnia all'uomo. Il gatto appartiene dunque ai mammiferi e ne ricalca la struttura base, vale a dire scheletro, organi e tessuti, apparato muscolare e apparato circolatorio. Inoltre è un carnivoro predatore e quindi tale struttura ha subito nel tempo delle modificazioni atte a migliorare le sue doti di cacciatore.

ANATOMIA

Tra le caratteristiche più evidenti del gatto vi sono l'agilità, la velocità, i movimenti rapidi e silenziosi e la capacità di infilarsi in pertugi strettissimi; scheletro ed arti sono quindi particolarmente specializzati per rispondere a queste caratteristiche. Polmoni, reni, cuore, ecc hanno una struttura identica a quella degli altri mammiferi.

Scheletro

Lo scheletro del gatto, portamento e dimensioni a parte, ha parecchie somiglianze con quello dell'uomo.

Una differenza è costituita dalla colonna vertebrale che nel gatto comprende più vertebre a causa della coda. Le articolazioni invertebrali sono meno rigide di quelle dell'uomo e quindi la spina dorsale è più flessibile; è grazie a ciò che il gatto passa attraverso i varchi più angusti e stretti ed è in grado di inarcare il dorso in quel modo così caratteristico.

Il gatto è inoltre privo di clavicola, o meglio ne possiede un frammento ridotto nascosto tra i pettorali. Una clavicola normale, infatti finirebbe per allargare il torace, non consentendogli di superare le strettoie appena citate, e limiterebbe inoltre di molto la lunghezza del passo, riducendo lo scatto e la velocità nella corsa che lo rendono un predatore così formidabile. Per questa caratteristica le zampe del gatto non possono eseguire i movimenti laterali.

La testa è quella tipica dell'animale predatore, con bocca larga e possente, occhi capaci di scrutare l'oscurità e orecchie assai efficienti.

Bocca

Il gatto ha 30 denti, 16 collocati nella mascella e 14 nella mandibola. La loro funzione è quella di uccidere la preda e triturare la carne per potersi alimentare. I denti sono costituiti da smalto e dentina come quelli umani ma da questi differiscono sia per la forma sia per la funzione relativa al tipo di dieta, basata essenzialmente sulla carne. La dentatura ha canini sviluppati e molari taglienti, usati solo per triturare. Esisono poi i denti chiamati ferini (l'ultimo premolare della mascella ed il primo molare della mandibola) che si caratterizzano per una forma di tipo piramidale, con i margini taglienti e che hanno la funzione specifica di lacerare la carne.

Le gengive sono fornite di recettori nervosi che consentono al gatto di capire esattamente il punto migliore per affondare sul collo della vittima il morso fatale.

La lingua è flessibile e lunga, fornita di papille filiforme e incurvate all'indietro, localizzate nella parte centrale; queste papille si rivelano di particolare utilità nella pulizia del mantello e vengono usate come una vera e propria raspa nella pulizia delle ossa delle prede. Vi sono papille gustative fungiformi, localizzate principalmente sulla punta e sui lati della lingua e papille sensitive circumvallate alla base della lingua. Quando un gatto beve, la sua lingua viene utilizzata per raccogliere l'acqua come un vero e proprio mestolo incurvato all'indietro, a differenza di quanto fanno i cani che tengono la lingua incurvata in avanti.
La corformazioni del cranio ha permesso lo sviluppo dei muscoli della mandibola e del collo e la formazione di archi ossei rinforzati laddove si verificano forze di trazione relative all'azione del mordere.

Il Cervello

Come ogni buon cacciatore il gatto ha sviluppato le parti del cervello che vengono associate in particolare alle funzioni sensitive. Più semplice lo sviluppo dei lobi frontali (considerati strettamente legati all'intelligenza) rispetto all'uomo e agli altri primati. L'intelligenza di solito si misura rapportando la lunghezza della colonna vertebrale al peso del cervello, per indicare quanto il corpo possa essere controllato da quest'ultimo: nell'uomo il rapporto è di 50:1, nella scimmia è di 15:1, nel gatto di 4:1. Questa semplificazione tipica dell'approccio evoluzionistico, ci sembra riduttivo in quanto l'esperienza ci ha dimostrato quanto possa dimostrarsi acuta l'intelligenza di un felino, al di là delle dimensioni del suo cervello.

Arti

Le ossa delle zampe sono simili a quelle dell'uomo, e come per quasi tutti i mammiferi, la lunghezza dei vari segmenti della zampa decresce con l'aumentare della loro distanza dal tronco, così il femore è più lungo dalla tibia la quale è più lunga del piede.
Essendo un predatore adatto all'inseguimento e quindi alla corsa il gatto ha i piedi che si allungano mentre, al contrario, le ossa vicine al tronco si accorciano.
Il gatto è animale digitigrado (il peso del corpo viene sostenuto soltando dall'estremità delle dita), a differenza di molti altri carnivori che sono invece plantigradi. Le ossa del piede del gatto possono sopportare sia le forze dovute all'accellerazione in corsa, sia quelle causate dall'impatto con il suolo dopo un salto; questo grazie anche ai legamenti particolarmente robusti.

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Il piede del gatto è inolte fornito di uno strato di tessuto cutaneo duro e resistente che ricopre il cuscinetto connettivo. Questo gli permette di assorbire i colpi e rende le dita particolarmente compatte, consentendogli, per esempio una frenata brusca durante la corsa.

Il cuscinetto carpale è presente esclusivamente negli arti anteriori, in posizione arretrata rispetto agli altri cuscinetti della zampa; sembra abbia la sola funzione di evitare di slittare dopo un balzo o un salto, visto che questo particolare cuscinetto non è mai a contatto con il suolo durante tutti gli altri movimenti del gatto.

Apparato digerente

Il tubo digerente è di lunghezza ridotta se confrontato con quello dell'uomo, questo a causa della dieta prevalentemente carnivora. Il gatto domestico ha comunque un intestino più lungo se paragonato a quello di altri felini e, ciò è probabilmente per il fatto che la sua dieta comprende un numero di alimenti più variato.
Grazie ad una muscolatura partcolarmente specializzata nella zona dell'esofago, per il gatto è possibile rigurgitare facilmente e volontariamente il cibo che gli risulta di difficile digestione o sgradito. Questa capacità viene spesso utilizzata dalla madre per nutrire i suoi piccoli.

Taglia

Contrariamente a quanto accade nei cani, forme e razze dei gatti sono di dimensioni abbastanza simili. I tipi base sono tre:
- Gatto robusto, con corporatura tozza, zampe corte e grosse, spalle e fianchi larghi, testa corta e rotonda;
- Gatto muscoloso, con zampe di media lunghezza, spalle e fianchi normali, testa di media lunghezza con struttura in parte arrotondata;
- Gatto snello, presenta zampe lunghe e magre, fianchi e spalle strette, e il muso leggermente con forma a cuneo.

Il peso di un gatto domestico può andare dai 2,5 ai 5,5 kg e la differenza con i gatti selvatici è notevole se si pensa che quelli Asiatici per esempio non superano 1,25 chilogrammi.

Pelle e Pelliccia

La pelle del gatto è fornita di molti tipi di ghiandole cutanee, ma sono tre i più importanti: le ghiandole sudoripare, a differenza che nell'uomo, non sono diffuse in tutto il corpo ma solo sui cuscinetti delle zampe; le ghiandole apocrine secernono un fluido biancastro e hanno la funzione di trasmettere segnali chimici olfattivi usati per la marcatura del territorio; le ghiandole sebacee , connesse ai follicoli piliferi, producono il grasso che rende il pelo impermeabile all'acqua e all'umidità.

Vasta la gamma di colori del pelo che ricopre i gatti domestici, più limitata quella dei gatti selvatici, ma la base rimane la striatura tigrata: tutti i gatti hanno il pelo striato in modo più o meno apparisciente. La struttura ha una funzione mimetica, e negli esemplari selvatici è più marcata per ovvie ragioni. I colori diversi hanno invece non solo un valore mimetico ma anche di segnale: numerose macchie sul muso accentuano un espressione aggressiva, macchie sulla punta della coda sono un richiamo della madre ai piccoli e via dicendo.

L'ambiente in cui vive condizione il tipo di pelliccia del gatto: in zone fredde avrà un pelo più folto e viceversa.
Il pelo può essere di tre tipi: lungo e superficiale, corto, ruvido e duro; corto morbido e ricciuto. Le diverse razze mostre diverse combinazioni: per esempio il persiano ha un pelo lunghissimo in superficie e morbido e ricciuto nello strato sottostante.

GLI ORGANI DI SENSO

Gli organi di senso nel gatto sono più specializzati che in altri mammiferi, e hanno subito modificazioni proprio in funzione delle sue particolari inclinazioni da predatore.

Occhi

I gatti al buio completo non vedono meglio dell'uomo ma in condizioni di luce debolissima sono in grado di sfruttare anche il minimo raggio luminoso; cornea, pupilla e cristallino sono più sviluppati che nell'uomo, così la retina - che invece non è in proporzione più ampia - può ricevere molta più luce. Poichè il globo oculare ha forma più rotonda e accorciata rispetto a quello dell'uomo l'angolo visivo diventa assai più ampio.

Avrete certamente notato come scintillano gli occhi di un gatto nell'oscurità, mostrando un caratteristico colore verde brillante: al buio le pupille vengono dilatate al massimo in modo che la luce venga riflessa sul tapetum lucidum, e cioè una particolare struttura, posta sotto la retina, ricca di cristalli riflettenti che fungono da specchio.

La visione del gatto è di tipo binoculare, cioè il campo visivo di un occhio si sovrappone a quello dell'altro in maniera parziale. In tal modo si ottiene un'immagine tridimensionale, essenziale per un animale cacciatore, che riesce a valutare così le distanze che lo sperano dalla preda su cui vuole avventarsi.

Per molti anni si è ritenuto che i gatti non fossero in grado di percepire i colori, ma che vedessero in bianco e nero. I più recenti studi hanno dimostrato il contrario, sebbene non sia ancora del tutto chiaro in che misura.

Orecchie

Il gatto deve possedere una buona vista ed ovviamente un buon udito. La struttura del padiglione auricolare permette ai felini di distunguere la qualità del suono direzione di provenienza, individuando di conseguenza dove si trova la preda da cacciare. Il gatto percepisce suoni di frequenza particolare e tra questi anche differenze minime.
La capacità uditiva del gatto inizia a calare dopo i tre anni di vita e diminuisce progressivamente dopo i 4 anni e mezzo.

Naso

Olfatto e gusto hanno un ruolo importantissimo nelle funzioni vitali del gatto, e sono molto più sensibili rispetto a quelli degli umani. (Le terminazioni olfattive del gatto possono arrivare a 19 milioni, quelle dell'uomo non superano i 5 milioni). L'olfatto del gatto è sensibile ai composti azotati, il che gli permette di valutare, nell'atto del mangiare, se un determinato cibo è deteriorato o meno.

Lingua

Come abbiamo già accennato in tema di gusti alimentari il gatto ha esigenze più selettive e raffinate di quelle in genere presenti nel cane.

La lingua del gatto è interamente ricoperta di papille con funzioni diverse che sono costituite da una sostanza simile a quella degli artigli e che la rendono così rugosa.

Il senso del gusto è tanto più sviluppato quanto l'animale è giovane, così un gattino nato da pochi giorni avrà un senso del gusto assai elevato che andrà riducendosi man mano che cresce e quindi invecchia. Ciò nonostante il senso del gusto rimane sempre particolarmente sensibile in un soggetto sano e una sua riduzione, anche temporanea - soprattutot se accompagnata dalla perdita di appetito - è certamente sintomo di malattie legate all'apparato respiratorio o boccale, nonchè sintomo di avvelenamento o di altre gravi patologie.

Bibliografia: il GATTO uno di casa - Demetra.

le vibrisse

Le vibrisse sono i baffi del gatto.
Sono veri e propri organi di senso, molto ricchi di cellule nervose, che permettono all’animale di esplorare il mondo circostante. Gli consentono addirittura di avvertire spostamenti equivalenti anche solo a due millesimi del diametro di un capello.

Le vibrisse sono di enorme importanza, innanzitutto per la percezione del pericolo: oggetti appuntiti, taglienti, caldi o freddi vengono avvertiti nel momento in cui sono sfiorati dalle vibrisse, che mettono in guardia il gatto da eventuali rischi.
In secondo luogo, servono a captare anche lievi movimenti attraverso la percezione dello spostamento d'aria provocato da esseri viventi o da oggetti. Il gatto avverte il pericolo e si regola di conseguenza.

Le vibrisse agiscono da antenna e aiutano il gatto a scansare oggetti nell'oscurità. E' estremamente sensibile al tatto e ogni pelo del suo corpo recepisce le più piccole vibrazioni.
Le vibrisse hanno dunque un'importanza fondamentale per il gatto, e tagliarle renderebbe il gatto più impacciato nei movimenti.
La credenza diffusa che i gatti diventino "stupidi" se gli si tagliano i baffi e' dovuta proprio al fatto che le vibrisse rivestono un ruolo fondamentale nella percezione che il gatto ha del mondo esterno. Quando i gatto sono malati, i loro baffi diventano più fragili e si spezzano da soli, infatti i gatti diventano anche più "tristi" proprio per questo, e disorientati.



LA CURA DEL PROPRIO GATTO



La cura del proprio gatto, è fondamentale per garantirgli una qualità della vita ottimale.
Esiste un modo, facile e efficace, per capire se il gatto è in buona salute. Basta osservalo perché il felino di casa è pieno di tante piccole spie che ci forniscono importanti indicazioni sul suo benessere. Il pelo, ad esempio, lucido e folto così come degli occhi limpidi e vivi sono ottimi segnali che vanno notati con attenzione. Così come va controllato che il naso sia umido e fresco, le gengive sane e color rosato e l’alito privo di cattivi odori. L’accentuarsi della sensazione di sete, il continuo urinare, l’ inappetenza continuata tendente all’anoressia, la perdita di peso accompagnata da uno stato depressivo possono essere, invece, i sintomi di una insufficienza renale che va subito individuata e curata dal veterinario. Il nostro compito è quello di accorgerci il più precocemente possibile di questi sintomi e di consentire così un tempestivo intervento del veterinario.

E' importante vaccinare i gattini e i gatti adulti contro le malattie più comuni: Panleucopenia, Rinotracheite, Calicivirosi, Leucemia, Immunodeficienza Felina (FIV), Peritonite Infettiva (PIF), Rabia, Clamidiosi, etc. ..vedi la pagina delle vaccinazioni .

Uno spera sempre che il proprio gatto non si ammali mai e se prendete il gattino da un buon allevamento, dove i cuccioli vengono curati e alimentati bene, non si dovrebbero avere sorprese. Ma le cose possono andare storte nonostante tutti i vostri sforzi.

In questa sezione ci sono anche informazioni sulle principali malattie o patologie che affliggono il mondo felino e laddove possibile quali sono le cure o i rimedi:


IMMUNODEFICIENZA FELINA

PERITONITE INFETTA FELINA

TOXOPLASMOSI

LEUCEMIA FELINA

ZOONOSI (rabbia)

ANEMIA

I VERMI

LE PULCI

ZECCHE








coda-gatto


Dall'espressione del musetto di un gatto si può capire il suo stato emotivo. Infatti, anche se non come il cane, il gatto sa essere molto espressivo.



LE FUSA DEL GATTO





Una vecchia fiaba tedesca racconta che per salvare il suo innamorato una principessa fu costretta a filare diecimila matasse di filo in un mese. Ma non ce l’avrebbe mai fatta se non fosse stata aiutata dai suoi gatti. Così, per ricompensarli, la principessa fece dono ai suoi piccoli amici delle fusa, cioè del suono prodotto dai fusi del filatoio quando girano. Una fiaba affascinante, che ci richiama alla mente il mistero che circonda quel tipico rumore che il nostro micio emette quando ci sta vicino e si lascia fare le coccole. Perché il gatto fa le fusa? E’ vero che le emette solo quando è contento?
Quel che è certo, è che le fusa hanno un effetto sorprendente sulle persone.
E' una delle caratteristiche più amate dei gatti, che rimangono un mistero per le motivazioni, anche se si è capito il meccanismo che le genera. Sono vibrazioni ad alta intensità che vengono prodotte dalla laringe e dal diaframma, sia nella fase di inspirazione che in quella di espirazione, il cervello del Gatto possiede un apposito centro nervoso per il controllo delle fusa, che agiscono in modo positivo sull'organismo aumentando il volume d'aria introdotto e la circolazione del sangue. Generalmente vengono prodotte quando accarezzate o fate le coccole al vostro Micio e lui si trova in uno stato di benessere e soddisfazione, ma vengono emesse anche in caso di malattia o di forte dolore.


E sono una vera e propria forma di comunicazione. Ad esempio, rappresentano uno dei primi “dialoghi” tra mamma gatta e i suoi piccoli. La micia infatti inizia a fare le fusa durante il parto e poi i cuccioli appena nati avvertono le vibrazioni, insieme al calore del corpo, e riescono ad orientarsi raggiungendo il ventre della madre per la poppata. Attraverso le fusa il gatto “parla” anche con noi. Se le ascoltiamo con attenzione noteremo che non sono sempre uguali ma che variano di intensità e di frequenza, descrivendo tutta una intera gamma di sentimenti. Un esempio? Più le fusa sono irregolari e più il piacere del gatto è intenso. Mentre se sono uniformi, basate sempre sullo stesso ritmo, significa che il micio comincia ad essere annoiato o stanco.
E sono una vera e propria forma di comunicazione. Ad esempio, rappresentano uno dei primi “dialoghi” tra mamma gatta e i suoi piccoli. La micia infatti inizia a fare le fusa durante il parto e poi i cuccioli appena nati avvertono le vibrazioni, insieme al calore del corpo, e riescono ad orientarsi raggiungendo il ventre della madre per la poppata. Attraverso le fusa il gatto “parla” anche con noi. Se le ascoltiamo con attenzione noteremo che non sono sempre uguali ma che variano di intensità e di frequenza, descrivendo tutta una intera gamma di sentimenti. Un esempio? Più le fusa sono irregolari e più il piacere del gatto è intenso. Mentre se sono uniformi, basate sempre sullo stesso ritmo, significa che il micio comincia ad essere annoiato o stanco.
Quel suono che tanto ci attrae, può anche indicare uno stato di sofferenza.
Il significato di questo comportamento è ancora sconosciuto (come molti altri aspetti del nostro piccolo amico, del resto), ma le ipotesi che si fanno sono davvero affascinanti. Nel suo libro “The tribe of tiger”, Elizabeth Marshall Thomas, riferisce un fatto curioso. La studiosa dice di avere incontrato in Africa una persona che era stata aggredito da un leone e che si era miracolosamente salvato. L’uomo, che era un missionario, raccontava come il leone lo avesse afferrato con le fauci ad una spalla e lo avesse portato nel folto della foresta. Ma affermava anche di non avere provato ne dolore ne paura ma di essere rimasto come ipnotizzato da una sorta di ronzio che proveniva dal corpo dell’animale. La Marshall Thomas conclude avanzando l’ipotesi che le vibrazioni delle fusa nei felini potrebbero provocare un rilascio di endorfine, cioè sostanze calmanti, capaci di fare rilassare la preda che in questo modo cesserebbe di lottare, abbandonandosi al suo destino. E le fusa potrebbero anche aiutare gli stessi felini nella guarigione dalle malattie. Un fatto straordinario, se si pensa che recenti studi hanno dimostrato come le fusa del gatto siano davvero terapeutiche, in grado di portare, con le loro vibrazioni, giovamento a chi soffre di dolori reumatici.


LE FUSA DEL GATTO ATTENUANO IL NOSTRO STRESS




Problemi di stress? In Francia, un veterinario propone un singolare rimedio. Vende via Internet un cd con le fusa del suo gatto. E' convinto che i suoni bassi, profondi e misteriosi emessi dai felini abbiano un effetto molto rilassante sull'uomo.
Jean-Yves Gauchet cura gli animali a Tolosa e vende un curioso CD, sul quale ha inciso il "ronron" del suo il suo micio Rouky. L'ha portato in una sala di incisione e a forza di coccole e carezze lo ha registrato una ventina di volte mentre si abbandonava a quegli enigmatici rumori fruscianti. Sul cd ha alternato sequenze 'nature' ad altre mixate con la musica.
Il dottore ha incominciato a credere nelle virtù terapeutiche delle fusa del gatto, (un meccanismo tuttora poco noto: non e' nemmeno certo quali organi siano in gioco), qualche anno fa, quando gli e' arrivato in ambulatorio un gatto in punto di morte.
In genere si pensa che i gatti e gli altri felini (leone e pantere non sono da meno) emettano vibrazioni sonore solo quando sprizzano felicita' da tutti i pori ma non e' vero: 'Quel gatto malato - spiega il dott. Gauchet - faceva le fusa per partecipare alla sua guarigione. Produceva quel suono per attenuare, per sopportare il dolore. Le fusa possono essere una reazione disperata dell'organismo per resistere alla malattia''.
Editore di 'Effervesciences', una rivista di divulgazione scientifica con tiratura di 17.000 copie, il vulcanico veterinario di Tolosa ha approfondito la sua intuizione con l'aiuto di alcuni specialisti del suono e si e' convinto di aver visto giusto.
''Se si analizza lo spettro sonoro di un gatto che fa le fusa - spiega - si scoprono tonalita' molto gravi, da 25 a 50 hertz di frequenza. Tonalita' basse, molto ben conosciute dai compositori di musica, perche' permettono di provocare delle emozioni''.
Nell'uomo l'ascolto delle fusa feline avrebbe un impatto calmante perche' tra l'altro attiverebbe i neuroni che producono serotina. L'effetto sarebbe particolarmente forte su chi ha gia' avuto o ha fruttuose interazioni con gatti in carne e ossa.
gli hanno scritto cantando spesso e volentieri le lodi della ''ronronterapia'' (in francese far le fusa si dice ''ronronner''): avrebbe ''un impatto molto positivo sul sonno'', porterebbe ad un ''relax profondo con percezione di una luce viola'', stimolerebbe la ''immediata e notevole diminuzione dello stress''.
Piu' di un acquirente gli ha pero' evidenziato un limite:''il cd non vale un gatto vero che fa le fusa''.

E se le fusa avessero delle virtù terapeutiche?


I misteri delle fusa

La maggior parte dei felini, dal gatto domestico fino al leone e il leopardo, possono emettere una vibrazione profonda e caratteristica: sono le fusa! Queste fusa cominciano nella più tenera età del felino per proseguire in pratica tutta la vita. E, singolarmente, non se ne conosce il meccanismo.

Per molto tempo si credette ad una vibrazione delle pieghe della laringe, ma si osservò (Hardie-1981) che dei felini sottoposti ad una laringectomia continuavano a fare le fusa. Il diagramma è stato ricostruito (Stogdale-1985), ma oggi si conviene nel considerare le fusa come il risultato dei movimenti sanguigni nella vena cava: questa vena si restringe per passare tra fegato e diaframma, e in certi stati neurovegetativi, il sangue formerebbe dei mulinelli in questo collo di bottiglia, e ciò provocherebbe delle vibrazioni in tutto il corpo, fino alle cavità craniche attraverso l'arteria tracheale. In effetti, "tutto vibra", e il gatto presenta l'attitudine caratteristica di "lasciarsi andare". Atteggiamento che per lungo tempo è stato confuso con un "gran benessere". Ma dei felini in stato di grande sofferenza, o molto inquieti sono ugualmente capaci di fare le fusa.


L'enigma delle frequenze 25/50 Hertz


Se si analizza lo spettro sonoro di un gatto che fa le fusa, si vedono apparire soprattutto toni molto gravi, situati su frequenze da 25 a 50 Hertz. Si tratta di " bassi ", ben conosciuti dai compositori di musica, poichè permettono di suscitare emozioni. Dunque un'azione diretta del suono su un organismo. Un'azione che può essere misurata?

L'organizzazione protezionistica " Animal Voice ", che studia numerose modalità della comunicazione animale, ha fatto delle ricerche sul tema. Dei medici specialisti in ortopedia hanno utilizzato l'azione di queste frequenze per consolidare delle fratture, curare delle artrosi molto gravi, accelerando i processi di cicatrizzazione e la creazione di nuovi tessuti, secondo studi resi noti in pubblicazioni scientifiche. In una parola, queste basse frequenze hanno una funzione anabolizzante. Parallelamente, i ricercatori di " Animal Voice " hanno trovato delle statistiche delle Università veterinarie, indicanti che ad uguale lesione, e ad intervento chirurgico equivalente, i gatti hanno cinque volte meno conseguenze post-operatorie dei cani, e si rimettono in sesto tre volte più rapidamente... Da qui l'ipotesi di un'azione anabolizzante di recupero: le fusa avrebbero una vera azione terapeutica!


Benessere o malattia... una fase di recupero

I veterinari, nel corso delle cure rivolte ai gatti molto debilitati, sanno che questi animali feriti, in stato di sofferenza, trovano la forza di fare le fusa: si è lontani quindi dallo schema classico del micio che si abbandona al benessere tra le braccia del suo padrone... Pertanto, in entrambi i casi, le fusa vanno di pari passo con un fenomeno di recupero. Nel gatto " felice ", questo è il sonno in stato di felicità, ben conosciuto come una fase di anabolismo (è durante il sonno che si cresce, che si costruiscono i tessuti, che si struttura la memoria dei fatti della giornata...) . Nei gatti malati, si può interpretare invece come una disperata reazione di recupero, di consolidamento, sotto la spinta del cervello attraverso il sistema neurovegetativo.





LE CADUTE DEL GATTO




Un gatto può cadere anche da grande altezza senza ferirsi o subire danni grazie alla capacità di cadere sempre in piedi, alla sua elasticità ed alla robustezza delle sue ossa. Nella fase di caduta gli occhi e un organo situato nell'orecchio informano il cervello della posizione del corpo e questo reagisce facendo ruotare prima la testa, poi il resto del corpo con un movimento degli organi interni, in modo da cadere sulle quattro zampe. Sempre che cada da un'altezza sufficiente alla rotazione.

Il mio gatto, caduto dal primo piano ha urtato con la schiena il tirante di ferro dei fili da stendere della signora del piano-terra, per poi cadere in piedi sul prato sottostante, rimediando un bel mal di schiena.












Edited by NeLLy85 - 29/3/2012, 21:33
 
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*Puppy*
view post Posted on 24/2/2009, 17:23




Sapevi che secondo delle scienze cinesi....o giapponesi non ricordo!!ne ho una documentazione precisa al riguardo, ma i gatti sono degli animali utilissimi in casa, poichè se noti, si posizionano in casa sempre in un certo punto, dove c'è maggiore negatività!!!
E loro l'assorbono....diciamo "purificando" l'ambiente!!! ^_^




Little_seph
 
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NeLLy85
view post Posted on 24/2/2009, 17:33




èh!!! ma dai?.....bhè però è una bella cosa, è come se ci proteggessero!!! adesso sono ancora più contenta di avere il mio super gattone!!!....così scaccia via anche la negatività!! :D
 
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view post Posted on 24/2/2009, 17:43




CITAZIONE (NeLLy85 @ 24/2/2009, 17:33)
èh!!! ma dai?.....bhè però è una bella cosa, è come se ci proteggessero!!! adesso sono ancora più contenta di avere il mio super gattone!!!....così scaccia via anche la negatività!! :D

Appena ho tempo mi informo dettagliatemente!!!Farò una ricerca!!
Sta sera darò la risposta!!
Sono ricordo sfusi delle medie!!!Vedi tu!! ^_^
Era una cosa a mio avviso interessante quindi in automatico la mia mente ha scelto di non eliminare questa...cosa!! :lol:
 
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NeLLy85
view post Posted on 24/2/2009, 18:08




si è molto interessante!!! molto!!! dai tienimi aggiornata! :D
 
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*Puppy*
view post Posted on 24/2/2009, 22:47




Ho cercato....ma non ho travato nulla al riguardo...dovro cercare con più calma!!!
E poi, solo sul fatto che dei vecchietti possono aver meno possibilità di aver contatto con i tumori con un gatto vicino a loro!!!
Questo ricollega al fatto dell eliminazione dell energia negativa!! ;)
Mi documenterò meglio!!
 
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view post Posted on 24/2/2009, 22:52
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Allora io ne voglio una decina in casa mia per la negativita' Lol

Comunque sono degli animali belli belli in tutto e per tutto!! Sono Affascinanti!

Io ero interessato molto alla parte scientifica del gatto. La sua particolarita' di "cadere sempre in piedi", della vista...ecc ecc

E' meglio non dire cavolate. Vado ad informarmi!

 
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view post Posted on 24/2/2009, 23:07




CITAZIONE
Io ero interessato molto alla parte scientifica del gatto. La sua particolarita' di "cadere sempre in piedi", della vista...ecc ecc

Vuoi fare il tuttologo?
Spaziando dai Pc ai gatti? :P
 
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NeLLy85
view post Posted on 24/2/2009, 23:28




Benz te ne porto mille domani di gatti!!!!!!!! image di ke colore li vuoi??..intanto te ne posso offrire uno grigio, una bianca e nera, e uno è tutto nero!!!!...xrò con il pelo lungo!!!!

E' bellissima ed intrigante la vita dei gatti..e vivendoci a stretto contatto,(con 3) ogni giorno ti meravigliano e ti sorprendono!!!!


image Ohy Puppy!!!! Guarda ke Benz è il nostro Guro!!! image

 
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view post Posted on 24/2/2009, 23:35




CITAZIONE (NeLLy85 @ 24/2/2009, 23:28)
Benz te ne porto mille domani di gatti!!!!!!!! image di ke colore li vuoi??..intanto te ne posso offrire uno grigio, una bianca e nera, e uno è tutto nero!!!!...xrò con il pelo lungo!!!!

E' bellissima ed intrigante la vita dei gatti..e vivendoci a stretto contatto,(con 3) ogni giorno ti meravigliano e ti sorprendono!!!!


image Ohy Puppy!!!! Guarda ke Benz è il nostro Guro!!! image

Allora adesso ce ne sono 2 :shifty:

I gatti sono animali stupendi, fieri, intelligenti, forti, coraggiosi......e allo stesso tempo ruffiani, coccoloni.....
posso definirli come le donne.....quando vogliono una cosa sanno come ottenerla o no?? ^_^
 
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NeLLy85
view post Posted on 24/2/2009, 23:52




Bravo!!! Bravissimo!!!
...xciò stai attento!!!!!....xkè sono donna! ;)
 
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view post Posted on 25/2/2009, 00:03
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Lol. Sta attendo puppy!!

Si sono ruffiani fino ad un certo punto. Volevo dire una cosa ma non avendo animali (li adoro ma non posso averli) non sono sicuro di quello che dico. Si dice che il cane sia l'amico dell'uomo ma quando aspetta la scodella per mangiare è più ruffiano lui del gatto perche alla fine il gatto si puo procurare il cibo da solo e se non sta bene con un padrone è capace di andarsene per la sua strada.

Capite quello che voglio dire. Non rimane soltanto per la pappa. Se vuole se ne va tranquillamente....si potrebbe dire che è piu sincero.

Ps: non voglio puntare il dito sui cani
 
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*Puppy*
view post Posted on 25/2/2009, 00:05




CITAZIONE (Benz83 @ 25/2/2009, 00:03)
Lol. Sta attendo puppy!!

Si sono ruffiani fino ad un certo punto. Volevo dire una cosa ma non avendo animali (li adoro ma non posso averli) non sono sicuro di quello che dico. Si dice che il cane sia l'amico dell'uomo ma quando aspetta la scodella per mangiare è più ruffiano lui del gatto perche alla fine il gatto si puo procurare il cibo da solo e se non sta bene con un padrone è capace di andarsene per la sua strada.

Capite quello che voglio dire. Non rimane soltanto per la pappa. Se vuole se ne va tranquillamente....si potrebbe dire che è piu sincero.

Ps: non voglio puntare il dito sui cani

Benz ricordati che un cane....per ritrovare il suo padrone ha fatto pù di 100km arrivando a casa con le zampe tutte distrutte.... -_-
Un gatto lo farebbe?
 
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view post Posted on 25/2/2009, 00:11
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Non so che dirti. Ci sono animali ed animali...probabilmente ci sono storie anche di gatti che hanno fatto queste cose...no?
 
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NeLLy85
view post Posted on 25/2/2009, 00:12




il mio si!!! :woot:
 
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22 replies since 23/2/2009, 19:42   1300 views
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